Stefania sta affrontando la preadolescenza e ha spesso degli sbalzi di umore improvvisi. È una ragazzina molto mite ma in alcuni casi si intestardisce come non aveva mai fatto prima.
Mamma e papà temono che possa esagerare sempre di più e allora decidono di prenderla di petto, sgridandola quando eccede. La ragazzina, però, reagisce in modo ancora più burrascoso; oppure tende a chiudersi in sé e a non parlare per giorni.
Il clima in casa si fa molto pesante e i suoi genitori non sanno più come gestirla. Si stanno accorgendo che lei non è più una bambina, ma capiscono che non è ancora diventata una ragazza sufficientemente matura da potersi prendere certe libertà. Perciò sono un po’ preoccupati, e pensando alla preadolescenza si chiedono come affrontarla.
Forse ti trovi in questa situazione anche tu in questo momento e vorresti trovare qualche indicazione su come poter agire. In questo caso, ti consiglio di proseguire la lettura, perché ti darò alcuni suggerimenti per rispondere a questa tua esigenza e riportare il rapporto genitore-figlio entro i ritmi più soddisfacenti che gradiresti. Comprenderai meglio, quindi la preadolescenza e come affrontarla.
1. Preadolescenza, come affrontarla: aiutare a comprendere le trasformazioni
La prima cosa sulla quale è opportuno riflettere riguarda la necessità di avere la giusta consapevolezza dei cambiamenti che sta attraversando il bambino.
Le sue profonde trasformazioni si manifestano all’improvviso e in modo molto rapido. Si tratta di trasformazioni fisiche, molto evidenti, ma anche di trasformazioni mentali.
Il suo modo di pensare e di comportarsi si modifica molto e questo può perturbare i rapporti con i suoi genitori. L’aiuto di cui necessità il bambino in questa fase consiste proprio nell’essere accompagnato a conoscere meglio se stesso e l’evoluzione che lo coinvolge.
Questo significa che a ridosso della preadolescenza è importante sensibilizzare un bambino o una bambina ai cambiamenti che stanno per sopraggiungere; in modo che sia preparato a quello che avverrà e lo affronti senza timori e con la giusta consapevolezza.
Per alcuni genitori è difficile toccare degli argomenti personali come lo sviluppo sessuale, ma per un bambino e una bambina è estremamente importante sapere a cosa stanno andando incontro. Soprattutto per una bambina, che potrebbe rimanere molto colpita dall’arrivo delle mestruazioni se nessuno gliene ha mai fatto cenno prima.
Tutte queste trasformazioni vanno spiegate e vanno trasmesse in modo positivo, come un segno di crescita; in questo modo, il bambino può continuare a coltivare un’immagine positiva di sé.
2. Cambiare il modo di dialogare con lui
Un preadolescente si sente diverso da quando era bambino, perciò sente la necessità di essere anche trattato in modo diverso da prima.
Non sempre è facile per un genitore accorgersi delle prime avvisaglie della preadolescenza; soprattutto per gli aspetti psicologici che sono meno appariscenti dei cambiamenti fisici.
Tuttavia, è molto importante rendersi conto che serve adottare uno stile comunicativo differente da prima, cioè più orientato alla contrattazione. Sebbene sia sempre valido un atteggiamento di apertura e dialogo con i bambini, in questa fase è ancora più urgente togliere dai propri atteggiamenti tutti i riferimenti che potrebbero fare sentire il ragazzino infantile.
Pertanto, se prima poteva capitare di dire al bambino di andarsi a lavare i denti in modo direttivo, ora è necessario rinunciare del tutto a quei comportamenti per trovare un modo meno diretto di sensibilizzarlo.
Ad esempio, si può evitare di dire tutti i giorni al bambino di andarsi a lavare i denti dopo i pasti, preferendo fermarlo a discutere come tra adulti e spiegare che siamo dispiaciuti dall’atteggiamento disinteressato che dimostra verso l’igiene personale.
In questo modo, lui viene indotto con maggiore efficacia a comportarsi come un grande, rispetto a come reagirebbe di fronte a continue lamentele.
3. Governare i suoi momenti di rabbia senza ansia
Un terzo aspetto che non si può trascurare con un preadolescente riguarda il modo in cui esterna le proprie idee, perché è un modo molto particolare, denso di emozioni.
Una delle più frequenti è la rabbia, che nasce dalla sensazione di vedersi diverso ma senza capire in cosa consista esattamente quella differenza rispetto a prima. Non sono infrequenti, infatti, episodi particolarmente oppositivi e carichi di tanta rabbia.
In molti casi, non serve fronteggiare quelle reazioni con durezza, per il timore che una sfuriata diventi immediatamente il nuovo modo di comunicare.
Sapendo che nel preadolescente ci sono spesso momenti di tensione interna e di forte conflitto, è importante governare quelle situazioni senza ansia.
La preadolescenza è fatta di contraddizioni perché il bambino non è più un bambino ma non è ancora un adulto. Tutto questo non durerà per sempre, e arriverà presto a stabilizzarsi.
L’aiuto più grande che si possa dare al bambino in questi momenti è tollerare il suo disagio quando lui stesso non è in grado di farlo.
Ascoltare è la via maestra, ancor più di quanto lo fosse prima. Se tu e lui perdete il controllo, la sola cosa da fare è sedersi, riconoscere la difficoltà del momento e spiegare al bambino che è una cosa assolutamente normale per un ragazzino della sua età affrontare situazioni di questo genere.