In genere, quando c’è una buona abitudine al dialogo, alla contrattazione, ad un congruo rispetto dell’altro e delle regole concordate, accade che questa tensione sia molto più leggera; che lasci spazio, cioè, a dei margini più ampi di discussione.
Alcune volte, invece, la contrapposizione tra figlio preadolescente e genitore è talmente forte da gelare le relazioni e da creare dei conflitti molto pesanti. In questa fase sono molti a chiedermi come farsi rispettare dai figli.
In queste situazioni bisogna tentare di recuperare un dialogo che da qualche parte si è interrotto, e non ha lasciato più opportunità di mediazione.
E’ questa la ragione per la quale insisto molto sull’abitudine di dialogare tanto con il tuo bambino; per fare in modo che ci sia sempre, fin da quando è molto piccolo, un rapporto sufficientemente maturo e disteso da consentire ad entrambi, genitore e figlio, di affrontare sempre ogni situazione nuova e complessa con la necessaria apertura; per trovare una soluzione condivisa e funzionale ai problemi che si incontrano ed evitare di ricadere in liti accese o silenzi angoscianti.
E’ comunque vero che questo non basta a eliminare tutte le tensioni che scoppiano con la preadolescenza; ma se esiste una strada per coniugare adeguatamente i bisogni di crescita, di rottura, di autodeterminazione del ragazzo con il suo bisogno di mantenere vivo il legame con chi gli ha dato sicurezza fino a quel momento, quella strada si percorre nel modo che ti ho detto: lavorando da subito, dai suoi primissimi anni di vita in direzione di un dialogo costante, attento e partecipe di tutti i suoi momenti speciali, quelli belli e quelli brutti.
Quando poi arriva l’adolescenza, e la tua bambina non è più tale, perché sta lasciando il posto ad una ragazza con una nuova identità, fuori e dentro di sé, sappi che avrà bisogno di tornare da te per trovare le consolazioni alle frustrazioni che nel mondo degli adulti la spaventano.
E lo farà se e solo se saprà di trovare una porta aperta da parte di chi è disposto ad accoglierla. Se questo pensiero nella mente di tua figlia, o di tuo figlio, esiste, allora stai tranquillo che al momento opportuno tornerà; se invece credi che la distanza sia già troppo grande, fai in modo di ridurla. Fai tu il primo passo, accogli il disagio e intavola un argomento distensivo: fosse anche solo riconoscere il bisogno di stare un po’ meglio tutti.
Nel corso di tutta l’infanzia di tuo figlio hai l’opportunità di costruire una buona consuetudine al dialogo e alla contrattazione, in modo da vivere la sfida della crescita con un maggior numero di frecce al tuo arco; cerca di coglierla. Ci sono molti modi, ad esempio partire da qua:
• Coinvolgi il tuo bambino nelle scelte che lo riguardano: in questo modo gli permetti di sentirsi partecipe delle scelte, capace di intervenire in modo responsabile quando chiamato a decidere.
• Riduci i margini di conflitto: imposta il tuo stile educativo su delle scale di grigi, non solo su una scelta bianco/nero, si/no, fuori/dentro; esistono i forse, i dubbi, le mezze misure. Bene, quelle possono essere gestite insieme, anche con bambini molto piccoli.
• Fagli comprendere che non ragioni per preconcetti: il modo migliore che hai per essere credibile è di non dar giudizi avventati sulle cose, di non nasconderti dietro un giudizio sommario legato alla sola esperienza, che possiedi tu ma non lui.
• Non rispondere a una provocazione con una provocazione: accetta la sfida, ma vivila in modo aperto e sereno, facendogli capire, se del caso, che è lui ad essere sbrigativo, e non tu.
“La sfida per i genitori è accettare di essere messi in discussione come punto di riferimento… non sentirsi minacciati da tutto questo e mantenere comunque il contatto positivo con il figlio… La sfida per i ragazzi è imparare a differenziarsi senza distruggere la relazione con i genitori.” (Pellai, Tamburini)
Farsi rispettare dai figli non è solo questione di alzare la voce; dipende in realtà dal saper comunicare con maturità e affetto, e dal fatto di saperla abbassare, quando opportuno. Se hai qualche esperienza da portare lascia pure un commento; mi fa piacere conoscere la tua opinione.
Alla prossima!