Educazione

Educare i figli a coltivare i propri talenti

Educare i figli è un grosso problema per Mary e Roby. Sono i genitori di Luca, un bambino molto vivace che ascolta molto poco le indicazioni di mamma e papà, perché preferisce fare sempre a modo suo. Se gli vengono posti dei divieti, lui reagisce malamente, urlando e impuntandosi finché non ottiene ciò che vuole.

I suoi genitori hanno cercato consiglio attraverso tanti canali: siti, social, libri, esperienze di amici, ecc. ma non sono mai giunti a qualcosa di utile per capire come educare i figli una volta per tutte. Le indicazioni ricevute, infatti, erano spesso generiche, oppure erano molto specifiche per gestire singole situazioni; ma in ogni caso, non sapevano come farne tesoro per tutte le altre situazioni educative della loro quotidianità.

Il problema della gestione del bambino si ripresenta quasi ogni giorno e ora non sanno più dove sbattere la testa. Se ti trovi in una situazione simile, ti suggerisco di continuare a leggere, perché potrai scoprire alcuni aspetti che ignoravi sull’educazione e che ti permetteranno di gestire i tuoi figli in maniera più serena ed efficace. 

  1. Educare i figli: attenzione al professionista!
  2. Educare i figli: attenzione al senso dell’educazione!
  3. Cosa significa educare i figli

1. Educare i figli: attenzione al professionista!

Alcuni professionisti tendono a proporre dei decaloghi di cose da fare o non fare: passate del tempo assieme, valorizza gli aspetti positivi del tuo bambino, non urlare, ecc. Sono certamente tutte cose corrette, ma in realtà questi sono semplicemente i classici consigli della nonna; vanno bene, ma non risolvono conflitti aspri e non tutelano dal commettere errori pesanti.

Non si può pensare di educare figli un tanto al chilo, come se educare fosse una cosa banale e di scarsa importanza; ma purtroppo questo è il messaggio che arriva da tante parti, specialmente quando gli autori di post non hanno alcuna formazione pedagogica.

L’educazione è un processo di primaria importanza per promuovere la realizzazione di una persona, e richiede attenzione e competenza. Tu che desideri ricevere delle indicazioni più specifiche su questo, puoi iniziare a basarti sui consigli di pedagogisti preparati per questo, cioè specialisti formati proprio sui processi educativi e sul loro potenziamento.

Ad esempio, se mi segui da un po’ saprai bene che io cerco di aiutare il genitore a costruirsi un proprio approccio educativo, anziché dirgli che cosa fare sommariamente con i propri figli. Infatti, tutte le indicazioni che ricevi dai miei post sono allineate ai 5 pilastri che illustro nel video in home page (autocontrollo, apprendimento, indipendenza, ecc.).

Quella presentazione non è un semplice vezzo stilistico, non è un modo per catturare l’attenzione e basta; è qualcosa di più: rappresenta sia l’idea di educazione alla quale mi ispiro, sia la lente attraverso la quale puoi comprendere i concetti che trasmetto e costruire il tuo personale approccio all’educazione di tuo figlio.

2. Educare i figli: attenzione al senso dell’educazione!

Girando tra i blog o sfogliando libri per genitori, capita spesso di imbattersi in chi si improvvisa pedagogista e si inventa le definizioni più suggestive di educazione, sulle quali costruisce stravaganti metodi educativi.

Una che sento ripetere spesso è che l’educazione sarebbe finalizzata a insegnare al bambino a vivere. Questa cosa vuol dire tutto e niente, non ha un significato concretamente applicabile nella vita di tutti i giorni.

Cosa significa insegnare a vivere? Cosa significa vivere? Come ti renderai facilmente conto, «vivere» non è un concetto con una valenza specifica nelle discipline socio-psico-pedagogiche; non si utilizza questo termine abitualmente.

Peraltro, questa definizione non tiene nemmeno conto di una proprietà fondamentale dell’educazione: la bi-direzionalità. Non è solo l’adulto ad educare il bambino, ma è persino il bambino a offrire importanti stimoli educativi all’adulto.

A te questa definizione serve ben poco per capire come educare i figli. Io invece vorrei darti un’idea più specifica sugli scopi che ti puoi prefiggere nella tua pratica educativa quotidiana; te ne parlo tra un momento.

Un altro aspetto improprio che alcuni commentatori esprimono riguarda riguarda l’idea di educazione come costruzione di un sistema di regole da dare al bambino. Anche qui, non possiamo dire che sia una cosa sbagliare dare al bambino delle regole; il problema però è che non si può ridurre l’educazione ad una strategia per il controllo del comportamento del bambino.

Le regole sono una parte del percorso educativo in cui è coinvolto il bambino, ma se si basa l’educazione del bambino sulla limitazione dei suoi comportamenti, si tenderà inevitabilmente a trascurare la parte più importante, quella di cui ti parlo ora.

3. Cosa significa educare i figli

Se vuoi conoscere in modo specifico il significato di «educazione», puoi trovare tutti gli elementi necessari alla pagina in cui approfondisco questo tema. In estrema sintesi, educare i figli consiste nel permettere loro di sviluppare i propri talenti.

Già qui ti renderai conto del perché sia improprio focalizzarsi prevalentemente sul controllo del bambino, perché si rischia di impedirgli di esprimere le proprie potenzialità.

La concezione che ti propongo io, invece, implica immediatamente un insieme vasto di funzioni da poter esercitare, come rassicurare il bambino affinché si senta libero di esprimere se stesso, favorire in lui un adeguato autocontrollo, maturare una buona capacità di apprendimento ed altro ancora. Su tutti questi aspetti troverai sul mio portale tutte le indicazioni necessarie per fare tuo un approccio di questo tipo.

La cosa importante è cambiare mentalità, cioè guardare il bambino come se fosse un seme da proteggere, far germogliare e crescere, anziché come un’entità da governare come se fosse un automa.

Riprendendo quelle definizione ambigua sull’ “insegnare a vivere”, sarebbe stato più opportuno parlare di educazione come un processo per aiutare il bambino a crescere, ad essere più solido e a sapersi adattare bene all’ambiente in cui vive.

Questo ti permette di avere uno scopo concreto, come quello di permettere a tuo figlio di realizzarsi e avere successo nella vita. Ricordati sempre che è meglio agire in base ad una visione del bambino, qualunque essa sia, piuttosto che agire in base al caso.

Nella mia breve guida su «Come educare un bambino» troverai molti suggerimenti pratici per svolgere la tua funzione genitoriale al meglio delle tue possibilità.

Pierluigi

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