Ora arrivo al dunque e ti spiego in poche parole come essere più efficace nel gestire le relazioni con tuo figlio adolescente, riducendo i momenti di conflitto. Ti avviso solo di non prendere queste indicazioni come la ricetta per non avere più alcun conflitto sin da subito; considerale come gli ingredienti per costruire con pazienza nelle prossime settimane un rapporto più disteso ed appropriato tra te e tuo/a figlio/a.
a) prima di parlare, poniti un obiettivo: a nessuno piace ricevere un sermone; se decidi di affrontare una questione con tuo figlio, preparati prima, in modo da non essere troppo dispersivo o paternalistico.
Alle volte va anche peggio, perché ci si lascia prendere la mano e vengono fuori tante cose, delle quali poi ci si pente: emozioni negative, parole confuse, astio, ecc. Talvolta può certamente essere utile anche vuotare il sacco e togliersi qualche peso dallo stomaco, ma è molto meglio se lo fa l’adolescente anziché l’adulto; devi sempre pensare che è lui a dover trovare in noi l’aiuto per crescere, prima di tutto.
Per questa ragione, prima di affrontare una questione spinosa, è importante darsi un orizzonte: far esprimere un disagio; dimostrare di aver capito che c’è un problema; manifestare la propria vicinanza; essere disponibile a ragionare assieme, se richiesto; ecc.
Tutto ciò va fatto con delicatezza. Se tuo figlio ha deciso di non condividere qualcosa con te, non lo farà; se invece si aspetta di poter contare su di te, sarà spinto a cercarti con maggiore interesse.
b) mentre parli, osserva: sedere attorno ad un tavolo con tuo figlio a discutere, anche animatamente se succede, è comunque già un evento molto importante. Ti consente, infatti, di rilevare molti aspetti: l’umore, i dubbi, le paure, le esigenze, le ambizioni, le situazioni che affronta, ecc.
Tutto questo forse può non esserti utile al momento per risolvere il problema che avete; ma di sicuro è la base sulla quale puoi costruire un rapporto migliore. Molte volte, invece, capita che l’adulto sia centrato su di sé, su ciò che vuole dire e su quello che vuole “portarsi a casa” da una contrattazione; a causa di questo, è facile trascurare le informazioni che si possono ottenere in quel momento, semplicemente osservando.
c) quando ascolti, ricorda il tuo obiettivo: mentre ascolti tuo figlio, tieni sempre a mente il senso dell’incontro; in questo modo riuscirai a trasmettere all’altro l’idea di essere solido nei tuoi intenti, anziché in balia della discussione.