Si tratta di una situazione tipica e io la utilizzo solo a titolo di esempio, in modo da trasmetterti una strategia che ti può essere utile in ogni frangente. Vediamo, quindi, come riuscire ad accompagnare la crescita del bambino nel prendersi cura delle proprie cose, attraverso la zona di sviluppo prossimale:
A) il compito è molto al di sopra delle sue capacità: se si pretende che il bambino si vesta e si svesta perfettamente, piegando i propri abiti e ricollocandoli nell’armadio come se fosse un adulto, è probabile che lui impari a farlo; anche se non è affatto scontato, visto che potrebbe vivere male l’imposizione. Ad ogni modo, se non riesce a svolgere il compito secondo gli standard che gli vengono richiesti, come è probabile, è possibile che si senta inadeguato.
B) il compito è molto al di sotto delle sue capacità: lasciando che il bambino getti i suoi vestiti in giro per la stanza, nonostante sia in grado di sistemarli con maggiore cura, lo si priva dell’opportunità di imparare a gestire le proprie cose.
Potrebbe benissimo riflettere sempre su come e dove collocare i propri vestiti, ma non gli è richiesto di usare questa capacità.
C) il compito è esattamente al livello delle sue capacità: è ciò che accade quando si chiede al bambino semplicemente di appoggiare le sue cose su qualche scaffale. Lo farà bene, ma non imparerà nulla di più, pur possedendo delle abilità più sviluppate.
Vediamo ora come poter fare un passo ulteriore e chiediamoci come potremmo fornirgli degli stimoli «leggermente» superiori alle sue capacità. Un’efficace soluzione è di richiedergli di sistemare in modo più accurato le proprie cose; per esempio le può piegare insieme a noi quando gliele sistemiamo.
Oltre ad essere un esercizio utilissimo per il controllo della motricità fine, questa consuetudine abitua il bambino ad avere sempre in mente il fatto che le cose che usa vanno sistemate in un certo modo. Inoltre, facendolo insieme alla sua mamma o al suo papà si creano delle situazioni di dialogo molto naturali, che rendono la comunicazione tra genitore e figlio molto più efficace di qualunque insegnamento frontale.