Esistono molti approcci differenti per educare alle emozioni. C’è chi parla di educare alla gentilezza, che non è affatto sbagliato; imparare ad essere aperti all’altro è una buona pratica per imparare la resilienza e coltivare delle buone relazioni. Anche educare all’empatia è molto utile, perché si abitua il bambino a percepire le emozioni degli altri.
La scuola dovrebbe avere un ruolo di primo piano, ma non sempre riesce a curare dei buoni percorsi educativi sotto questo aspetto. Anche se sarebbe molto facile avviare dei piccoli interventi sulle emozioni. Se sei un insegnante, o se vuoi capire quanto poco serva per educare alle emozioni, ti rimando a questo interessante articolo.
Oltre a questo, se hai un bambino ancora piccolo ti suggerisco la lettura di libri appositi; infatti esistono ad esempio molte fiabe per educare alle emozioni. Se vuoi conoscerne alcune basta che me lo chiedi, saprò suggerirtene diverse, piacevoli e stimolanti.
Detto questo, ora ti voglio svelare la strategia di cui ti parlavo. Si tratta di un esercizio molto semplice che puoi fare con il tuo bambino, a qualunque età.
Quando il tuo bambino si agita, sarai abituato forse a reagire ad una crisi di tuo figlio con una certa apprensione; magari anche alzando la voce. È certamente una reazione comune, ma molto poco efficace.
Io ti suggerisco di abbassarla e di verbalizzare al bambino lo stato emotivo che sta attraversando. Ad esempio, puoi dirgli: «Peter, so che vorresti tanto il gelato, e sei molto arrabbiato perché non puoi averlo; spiace tanto anche a me non prendertelo, ma ora purtroppo non è possibile.»
Forse non riuscirà a venirne fuori subito, ma ti assicuro che le volte successive saranno molto più semplici da gestire. Sia per te, sia per lui. Se non dovessi riuscire, non esitare a scrivermi; sarò lieto di aiutarti a perfezionare il tuo approccio educativo.