I problemi familiari sono uno degli aspetti più pesanti che possono condizionare la vita di una persona e la sua serenità; le cause sono tante e non è sempre facile trovare una soluzione adeguata. La particolarità più rilevante è che nessuno è immune da questo tipo di problemi; prima o poi tutti quanti attraversiamo dei momenti di difficoltà nelle relazioni familiari.
Ciò che si chiedono molte persone di fronte a problemi familiari è a chi rivolgersi in caso di necessità. Indubbiamente ci sono molti esperti in materia, ma vista la complessità del tema, la cosa migliore è che inizi a prendertene cura tu in prima persona; io intendo darti qualche strumento utile allo scopo.
Per capire come risolvere i problemi familiari che investono la propria vita è molto utile soffermarsi su alcuni aspetti; ora te ne parlerò in modo specifico, suggerendoti anche delle strategie per fronteggiarli in modo efficace.
Non è molto semplice dare una definizione univoca di famiglia; per quanto dettagliati si possa essere, c’è sempre il rischio di trascurare elementi importanti. Cerchiamo comunque di dare una definizione che sia sufficientemente ampia da includere ogni forma di famiglia che conosciamo, e che ci permetta di fare delle riflessioni.
Ad esempio, possiamo pensare alla famiglia come a un insieme di persone con dei legami reciproci. Detto questo, a me interessa concentrarmi su un particolare tipo di famiglia, quella in cui ci sono dei genitori con figli.
Da questa prospettiva, la famiglia è inevitabilmente il luogo nel quale si avvia lo sviluppo del bambino, e nel quale maturano l’immagine di sé e il suo senso di sicurezza. Pertanto, delle buone relazioni familiari sono certamente un’eredità molto importante affinché una persona possa crescere sufficientemente solida per affrontare le sfide della vita adulta.
Ora cerchiamo di capire che tipo di problemi si possono creare in una famiglia e come affrontarli.
Ogni persona è una realtà complessa, fatta di caratteristiche uniche e bisogni speciali; questi bisogni cambiano anche nel tempo, si trasformano a mano a mano che la persona si evolve. In una famiglia sono chiaramente presenti diverse persone, ciascuna con le proprie esigenze, e questo rende tutto inevitabilmente più complesso.
I problemi familiari possono avere cause molto differenti: per esempio, i bisogni dell’uno possono confliggere con quelli dell’altro; oppure uno dei membri sta attraversando una fase delicata e tende a trascurare i bisogni e gli stati d’animo degli altri componenti.
Serve anche aggiungere che alcune persone sono molto abili nel farsi carico del disagio degli altri, perché hanno un’ottima sensibilità emotiva; altre invece sono in seria difficoltà a riconoscere la propria dimensione affettiva e quella altrui.
Tutto questo genera inevitabilmente dei contrasti in alcuni momenti; alle volte, essi possono degenerare in accese conflittualità e mettere in discussione la stabilità del nucleo. Al fine di evitare che si ricada in episodi di questo tipo, è importante comprendere l’origine dei problemi familiari.
I problemi familiari possono essere di varia natura; ad esempio possono riguardare le difficoltà che una persona incontra e che in qualche modo condizionano gli altri membri della famiglia. La causa potrebbe essere molto varia ed abbracciare tutti gli ambiti della vita quotidiana.
Molte volte si genera una crisi di coppia dopo nascita di un figlio. Altre volte, è lo stress lavorativo ad essere causa di tensioni che generano conflitti; per non parlare della perdita del lavoro di uno dei genitori e delle ripercussioni che ciò può avere sul benessere familiare.
Quindi sostanzialmente possiamo dire che si tratta di problemi che si ripercuotono nelle relazioni tra le persone.
Spesso è la relazione stessa tra i membri ad essere conflittuale, senza che nessuno abbia un problema particolare. Per esempio, nelle coppie genitoriali con figli adolescenti, le relazioni sono spesso tese; la ragione è legata alla trasformazione in atto nel ragazzo.
Nelle relazioni tra le persone si svolgono molte dinamiche complesse, che riguardano aspetti affettivi, emotivi, comunicativi, ma anche pratici. Questo richiede a ogni membro di ascoltare e accogliere i bisogni dell’altro; più si è abili a svolgere questa funzione, meno conflittuali sono i rapporti.
Ora che abbiamo visto come si svolgono le dinamiche familiari e quali possono essere le cause dei conflitti, possiamo ragionare su quali comportamenti sia utile adottare nella coppia per evitare grossi disagi.
Naturalmente si potrebbero scrivere dei manuali su questo aspetto; per praticità, possiamo evidenziare solo gli aspetti più importanti:
Il problema dei figli è molto complesso e richiede un approccio articolato. Non intendo esaurirlo in queste poche righe, ma nei miei post puoi certamente trovare molti suggerimenti utili sia su come si esercita il ruolo dei genitori che sulle strategie per affinare le competenze genitoriali.
Se ti interessa una guida semplice del tipo cosa fare e non per avere delle buone relazioni, troverai in rete diverse guide; a me però interessa dotarti di uno strumento più efficace.
La cosiddetta «famiglia perfetta» ovviamente non esiste, i problemi con i figli sono spesso all’ordine del giorno in una famiglia. Come spiego a tutti gli iscritti alla mia Newsletter, non bisogna farsi scoraggiare da questo, ma farne il punto di partenza per costruire il proprio approccio educativo.
La prima cosa da fare per gestire un disagio o un conflitto, consiste nel farne realmente un problema, cioè razionalizzarlo. Sembra facile anche questo, ma per essere efficaci nella gestione di un disagio bisogna iniziare a parlarne assieme, con calma e con obiettività.
Naturalmente questo non avviene per ogni cosa; il tempo è sempre poco e bisogna ottimizzare le risorse, quindi è normale fare affrontare i problemi uno alla volta. Detto questo, per gestire i problemi nel rapporto con i propri figli servono almeno questi 3 elementi:
– Possedere un chiaro approccio educativo: molto spesso le persone non si interrogano molto sulla modalità che adottano per assumere le proprie scelte educative, ma si limitano a prendere delle decisioni volta per volta in base al proprio intuito.
Alcuni potrebbero dire che educare sia una cosa naturale, e che si sia sempre fatto così, quindi non c’è altro modo. In realtà se è vero che si è sempre agito così, è anche vero che il mondo che conoscevamo fino a 5 o 10 anni fa non esiste più; il mondo di oggi richiede delle competenze che un tempo non servivano, e questo richiede delle competenze educative molto più ricche.
Di conseguenza, ti suggerisco di avere ben chiaro in mente che tipo di educazione vuoi offrire a tuo figlio. Continuando a leggermi apprenderai i fondamenti dell’approccio democratico che seguo e potrai farli tuoi. Naturalmente puoi scegliere anche altre strade, e non ho nulla in contrario; l’importante è che tu ti mantenga coerente con i propositi che vuoi raggiungere.
– Agire in modo omogeneo, facendo in modo che al bambino arrivino messaggi coerenti da parte dei propri genitori sulle richieste che gli vengono fatte.
Qualora vi sia una forte discrepanza tra le richieste dell’uno e quelle dell’altro genitore, il bambino si trova inevitabilmente nella difficile situazione di dover esprimere comportamenti che non andranno mai bene al 100%.
– Partire dal problema, anziché dalla soluzione che si ha già in mente. Quante volte capita di reagire ad un pianto o un capriccio del bambino in modo brusco, senza nemmeno aver visto cosa sia successo? Spesso si decide a priori qual è il problema e si prendono delle decisioni senza aver nemmeno ascoltato le ragioni del bambino.
Molte volte forse questo comportamento funziona, ma in tanti casi si rischia di fare un processo alle intenzioni. Se questo accade spesso, la relazione di fiducia tra genitori e figli viene minata; sarà quindi molto difficile essere considerati in modo obiettivo in situazioni future cariche di tensione.
Pertanto è buona norma attendere sempre di verificare quanto accaduto, in maniera da essere e anche da apparire persone serene e obiettive.
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